sabato 12 luglio 2014

Una notte davvero speciale

Il 23 maggio 2014 la classe 3° media della FLAG School ha potuto usufruire dei locali dell’Osservatorio Astronomico e Naturalistico di Casasco per svolgere l’attività laboratoriale di astrofisica. L’osservatorio di Casasco giace nei colli Tortonesi sul costone di Magrassi, frazione di Casasco, in mezzo alla natura ancora incontaminata. 



Il laboratorio comprendeva  le seguenti attività:

1.       Costruzione di una meridiana in cartoncino
2.       Misura dell’azimut solare e della sua altezza con il     plinto di Tolomeo
3.       Lezione sugli strumenti ottici
4.       Osservazione del cielo stellato con telescopio:
a.        Pianeti
b.       Galassie
c.       nebulose diffuse e nebulose planetarie
d.       ammassi globulari e ammassi aperti.

Le attività 1 e 2 sono state coordinate dall’operatore Luigi Torlai, Mastro Gnomista dell’osservatorio. Il sig. Torlai ha condotto i ragazzi alla costruzione di una piccola meridiana in cartoncino. Questa attività si è conclusa con la visita all’armilla equatoriale dell’osservatorio, costruita dallo stesso sig. Torlai, l’armilla reca ai suoi piedi una tabella di correzione dei tempi  necessaria per correggere l’ora solare vera con l’ora solare media indicata dagli orologi nel periodo invernale.


Nella seconda attività il sig. Torlai aiutato dall’alunno Gioele  ha montato il plinto di Tolomeo e poi ha ruotato l’asse verticale mostrando come il grande astronomo Claudio Tolomeo usasse l’ombra della parete per misurare l’angolo di azimut su una scale graduata presente sul pavimento, mentre l’ombra di uno gnomone forniva su un’altra scala graduata  l’altezza del Sole.


Da questa esperienza si è sviluppato anche un dialogo con i ragazzi sulle procedure necessarie per individuare gli equinozi con questo strumento.
In seguito è stata concessa una pausa a tutto il gruppo per scattare qualche foto ricordo e per la cena all’esterno dell’osservatorio. Durante la pausa i ragazzi hanno potuto apprezzare i vantaggi e gli svantaggi della permanenza nella natura incontaminata, infatti dopo una fugace merenda avvenuta nel pomeriggio la sala dell’osservatorio si è riempita di fastidiose formiche costringendo i ragazzi a fare pulizia. 

Poco prima di cenare l’intero gruppo ha potuto osservare con meraviglia le fasi della caccia del Gheppio, un rapace delle nostre montagne. In ben tre occasioni si è potuto osservare il volatile sfruttare le correnti per cercare un roditore nel terreno antistante l’osservatorio e in tutte queste occasioni i ragazzi hanno potuto vedere l’animale scendere in picchiata per cercare di catturare la sua preda. Nel frattempo si alzava un fastidioso e freddo vento.
All’imbrunire sono apparsi i primi pianeti, prima è stato osservato Giove e stranamente è i ragazzi non sono stati sorpresi nel vedere le nubi del pianeta ma i 4 satelliti medicei, poi è stato osservato Marte, sulla sua tremolante immagine Gioele è riuscito a percepire la calotta polare nord, infine è stato osservato Saturno e i suoi anelli.
Nel frattempo è arrivato il presidente dell’Osservatorio dott. Marzio Rivera che ha tenuto una lezione sugli strumenti ottici spiegando il significato di rifrattore, riflettore newtoniano e catadiottrico. Il dott. Rivera ha anche fornito alcune formulette matematiche ai ragazzi come quella per calcolare l’ingrandimento di un oculare, il rapporto focale e l’ingrandimento massimo.
Al termine della lezione la comitiva ha iniziato a fare osservazioni del profondo cielo, prima Marzio aiutandosi con il LASER ha mostrato le principali costellazioni e i metodi per orientarsi con le stelle fisse, poi abbiamo osservato con uno Smithd-Cassegrain da 30 cm le tre galassie nel Leone M65, M66 ed NGC3228.

La notte molto ventosa, fredda ed inizialmente limpida è stata interrotta da un copertura durate circa un’ora durante la quale la comitiva si è rifocillata con tè caldo o caffè.

 Le osservazioni sono riprese a circa mezzanotte e tra un ammasso stellare, una nebulosa e una galassia, i ragazzi hanno potuto esprimere i loro commenti (per esempio per la Trifida nebula hanno potuto osservare tre bande oscure che la solcavano a raggiera, per la galassia NGC4565 la forma stretta e allungata e il rigonfiamento centrale del nucleo, per M13 la moltitudine di stelle che si concentravano al suo centro, per M17 la caratteristica forma del cigno assunta da questa nebulosa ecc.) raggiungendo le 3,15 del mattino.




I ragazzi si sono mostrati tenaci, desideravano osservare la Via Lattea, avevo detto a loro che alle 2,30 avrebbero iniziato a sorgere le costellazioni del Sagittario e dell’Ofiuco dentro le quali si proiettava la Via lattea Estiva in un corridoio celeste che portava ad osservare la parte interna della nostra galassia in direzione del il centro galattico. I ragazzi si ricordarono che a lezione avevo parlato a loro delle grandi nubi di polvere che nascondevano le stelle dietro a se e desideravano tanto poterle vedere. Alle 3,00 del mattino furono accontentati, la Via Lattea era lì ad oriente, divisa in due dalle nubi di polvere che partiva da nord est e terminava scendendo verso sud con il centro galattico che pareva cadere oltre l’appennino come se volesse tuffarsi nel mar Ligure.

I ragazzi, finalmente soddisfatti di aver potuto vedere con i propri occhi ciò di cui gli avevo parlato poco a poco si sono recati a dormire stanchi e soddisfatti (l’ultima è stata Alice  che si è mostrata particolarmente interessata alla tecnica dello star hopping per trovare gli oggetti celesti facendo riferimento ad un atlante stellare). Anche il professor Maccagnola, dopo aver riposto la strumentazione e aver messo in ordine tutto ciò che era stato portato fuori dall’edificio ha potuto concedersi un breve riposo con la consapevolezza di aver trasmesso qualcosa ai propri studenti.

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