Il 23 maggio 2014 la classe 3°
media della FLAG School ha potuto usufruire dei locali dell’Osservatorio
Astronomico e Naturalistico di Casasco per svolgere l’attività laboratoriale di
astrofisica. L’osservatorio di Casasco giace nei colli Tortonesi sul costone di
Magrassi, frazione di Casasco, in mezzo alla natura ancora incontaminata.
Il
laboratorio comprendeva le seguenti
attività:
1. Costruzione
di una meridiana in cartoncino
2. Misura
dell’azimut solare e della sua altezza con il plinto di Tolomeo
3. Lezione
sugli strumenti ottici
4. Osservazione
del cielo stellato con telescopio:
a. Pianeti
b. Galassie
c. nebulose
diffuse e nebulose planetarie
d. ammassi globulari e
ammassi aperti.
Le
attività 1 e 2 sono state coordinate dall’operatore Luigi Torlai, Mastro
Gnomista dell’osservatorio. Il sig. Torlai ha condotto i ragazzi alla
costruzione di una piccola meridiana in cartoncino. Questa attività si è
conclusa con la visita all’armilla equatoriale dell’osservatorio, costruita
dallo stesso sig. Torlai, l’armilla reca ai suoi piedi una tabella di
correzione dei tempi necessaria per
correggere l’ora solare vera con l’ora solare media indicata dagli orologi nel
periodo invernale.
Nella seconda attività il sig. Torlai
aiutato dall’alunno Gioele ha montato il plinto di Tolomeo e poi ha
ruotato l’asse verticale mostrando come il grande astronomo Claudio Tolomeo
usasse l’ombra della parete per misurare l’angolo di azimut su una scale
graduata presente sul pavimento, mentre l’ombra di uno gnomone forniva su
un’altra scala graduata l’altezza del
Sole.
Da questa esperienza si è sviluppato anche un dialogo con i ragazzi sulle
procedure necessarie per individuare gli equinozi con questo strumento.
In seguito è stata
concessa una pausa a tutto il gruppo per scattare qualche foto ricordo e per la
cena all’esterno dell’osservatorio. Durante la pausa i ragazzi hanno potuto
apprezzare i vantaggi e gli svantaggi della permanenza nella natura
incontaminata, infatti dopo una fugace merenda avvenuta nel pomeriggio la sala
dell’osservatorio si è riempita di fastidiose formiche costringendo i ragazzi a
fare pulizia.
Poco prima di cenare l’intero gruppo ha potuto osservare con
meraviglia le fasi della caccia del Gheppio, un rapace delle nostre montagne.
In ben tre occasioni si è potuto osservare il volatile sfruttare le correnti
per cercare un roditore nel terreno antistante l’osservatorio e in tutte queste
occasioni i ragazzi hanno potuto vedere l’animale scendere in picchiata per cercare
di catturare la sua preda. Nel frattempo si alzava un fastidioso e freddo
vento.
All’imbrunire
sono apparsi i primi pianeti, prima è stato osservato Giove e stranamente è i
ragazzi non sono stati sorpresi nel vedere le nubi del pianeta ma i 4 satelliti
medicei, poi è stato osservato Marte, sulla sua tremolante immagine Gioele è
riuscito a percepire la calotta polare nord, infine è stato osservato Saturno e
i suoi anelli.
Nel frattempo è arrivato
il presidente dell’Osservatorio dott. Marzio Rivera che ha tenuto una lezione
sugli strumenti ottici spiegando il significato di rifrattore, riflettore
newtoniano e catadiottrico. Il dott. Rivera ha anche fornito alcune formulette
matematiche ai ragazzi come quella per calcolare l’ingrandimento di un oculare,
il rapporto focale e l’ingrandimento massimo.
Al termine della lezione
la comitiva ha iniziato a fare osservazioni del profondo cielo, prima Marzio
aiutandosi con il LASER ha mostrato le principali costellazioni e i metodi per
orientarsi con le stelle fisse, poi abbiamo osservato con uno Smithd-Cassegrain
da 30 cm le tre galassie nel Leone M65, M66 ed NGC3228.
La notte
molto ventosa, fredda ed inizialmente limpida è stata interrotta da un
copertura durate circa un’ora durante la quale la comitiva si è rifocillata con
tè caldo o caffè.
Le osservazioni sono riprese a circa mezzanotte e tra un
ammasso stellare, una nebulosa e una galassia, i ragazzi hanno potuto esprimere
i loro commenti (per esempio per la Trifida nebula hanno potuto osservare tre
bande oscure che la solcavano a raggiera, per la galassia NGC4565 la forma
stretta e allungata e il rigonfiamento centrale del nucleo, per M13 la
moltitudine di stelle che si concentravano al suo centro, per M17 la
caratteristica forma del cigno assunta da questa nebulosa ecc.) raggiungendo le
3,15 del mattino.
I ragazzi si sono
mostrati tenaci, desideravano osservare la Via Lattea, avevo detto a loro che
alle 2,30 avrebbero iniziato a sorgere le costellazioni del Sagittario e
dell’Ofiuco dentro le quali si proiettava la Via lattea Estiva in un corridoio
celeste che portava ad osservare la parte interna della nostra galassia in
direzione del il centro galattico. I ragazzi si ricordarono che a lezione avevo
parlato a loro delle grandi nubi di polvere che nascondevano le stelle dietro a
se e desideravano tanto poterle vedere. Alle 3,00 del mattino furono
accontentati, la Via Lattea era lì ad oriente, divisa in due dalle nubi di
polvere che partiva da nord est e terminava scendendo verso sud con il centro
galattico che pareva cadere oltre l’appennino come se volesse tuffarsi nel mar
Ligure.
I ragazzi, finalmente
soddisfatti di aver potuto vedere con i propri occhi ciò di cui gli avevo
parlato poco a poco si sono recati a dormire stanchi e soddisfatti (l’ultima è
stata Alice che si è mostrata particolarmente interessata alla tecnica
dello star hopping per trovare gli oggetti celesti facendo riferimento ad un
atlante stellare). Anche il professor Maccagnola, dopo aver riposto la
strumentazione e aver messo in ordine tutto ciò che era stato portato fuori
dall’edificio ha potuto concedersi un breve riposo con la consapevolezza di aver
trasmesso qualcosa ai propri studenti.